Nella tradizione popolare cristiana, San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è il santo protettore delle famiglie, dei poveri e dei falegnami.
Il 19 marzo, giorno della festa a lui dedicata, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi, in un paese straniero e in attesa del loro Bambino, a cui fu rifiutato un riparo per il parto.
In riparazione a tale atto, che viola due sacri sentimenti: l'ospitalità e l'amore familiare, veniva
allestito in molte regioni d'Italia un banchetto speciale. In alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo, si usava invitare i poveri al banchetto di san Giuseppe. In questa occasione, un sacerdote benediva la tavola, e i poveri erano serviti dal padrone di casa. In alcune città, il banchetto era allestito in chiesa, e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo predicava per nove volte,cioè tante erano le pietanze distribuite.
La festa del 19 Marzo è anche associata ad usanze, tradizioni particolari, che si ritrovano un po' in tutte le regioni d'Italia: i falò e le zeppole.
La festa di San Giuseppe, infatti, che coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. Per questo motivo in alcuni paesi d'Italia ancora sopravvive la tradizione di bruciare enormi cataste di legno ai margini delle piazze.
Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle,che, pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico della festa di S. Giuseppe.
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